Una stretegia comune per il pensionamento del personale regionale con distacco funzionale alla provincia: accordo Raffa sindacati
Il presidente della Provincia ha coordinato un vertice che ha registrato la presenza di Cgil –Cisl – Uil, delle RSU, di una folta rappresentanza dei lavoratori e per l’Ente l’assessore al personale Domenico Giannetta, il direttore generale Antonino Minicuci, il capo di gabinetto Domenico Bagnato e il dirigente del settore personale Vincenzo Floccari.
Il Presidente dell’Amministrazione provinciale Giuseppe Raffa ha coordinato una riunione operativa nel corso della quale è stato affrontato il problema dei dipendenti regionali, transitati con distacco funzionale all’Ente di via Foti ai sensi della legge 34 del 2002, che hanno chiesto di andare in quiescenza usufruendo della legge regionale 34 del 2010.
Al vertice con i sindacati – Cgil,Cisl, Uil e Rsu – ha preso parte una folta rappresentanza di lavoratori e per l’Ente l’assessore al personale Domenico Giannetta, il direttore generale Antonino Minicuci, il capo di gabinetto Domenico Bagnato e il dirigente del settore personale Vincenzo Floccari.
I termini della questione sono stati esposti dal direttore generale in un’articolata relazione, a cui sono seguiti gli interventi dei rappresentanti dei lavoratori e del Presidente Raffa.
Al termine, le parti hanno deciso all’unanimità la strategia da intraprendere, che dovrà portare ad un’azione comune con le altre cinque province calabresi e con l’Upi, in modo che i lavoratori – 47 entro il prossimo 31 dicembre e 56 entro aprile del 2012 – in possesso dei requisiti per lasciare il servizio vengano messi condizioni di programmare il loro futuro.
I risultati dell’incontro sono stati condivisi dalle parti che hanno chiesto un tavolo tecnico regionale per evitare che, una volta che questi lavoratori lasceranno il servizio, la Provincia si trovi nell’impossibilità di mantenere i servizi ad essa trasferiti dalla Regione e subisca la decurtazione delle risorse a suo tempo assegnate.
“Questo - ha detto Raffa - è un problema quasi storico, non solo per l’età dei dipendenti, ma anche per le tante problematiche, per i cavilli burocratici e, spesso, per le contraddizioni che hanno caratterizzato la politica in quest’ultimo periodo. Con i lavoratori abbiamo assunto un impegno abbastanza lineare che ha soddisfatto sia i sindacati che gli interessati presenti: risposte concrete e certe su quello che sarà il futuro dei dipendenti. Abbiamo un’esigenza: vederci con gli altri Presidenti delle province calabresi, concordare una linea e, soprattutto, porre alla Regione il problema delle risorse che, in qualche modo, è strettamente collegato con il trasferimento delle competenze, quindi dei servizi. Su questo non vorremmo creare preoccupazioni ai lavoratori e, soprattutto, non vorremmo rappresentare un ente che, se dovesse mandare in pensione questi dipendenti senza avere un minimo di copertura, non sarà in grado di garantire alcune funzioni. La scadenza che ci siamo dati è quella dell’1 dicembre, data in cui daremo una risposta certa: o li manderemo in pensione, previo accorto che andremo a fare con la Regione e con le Province; oppure trasferiremo questo personale ( e le funzioni che non saremo più in grado di garantire) alla Regione che poi dovrà farsi carico di favorire il pensionamento”. Il Presidente Raffa ha concluso sottolineando che la Provincia di Reggio farà una ricognizione “partendo dal fatto che dovremo garantire il servizio e capire se il 50% di questo personale, che è forse sovradimensionato rispetto all’attività che andremo a fare, può essere mandato in pensione e, in questo caso, accetteremo la condizione del 50% dei trasferimenti economici. E’ una visione condivisa dai quattro quinti delle Provincie della nostra regione. Ma su questo un accordo lo troveremo”.