Aeroporto dello Stretto, le stranezze della politica.
Dopo l’assemblea dei Soci della SOGAS si registra un intervento dell’Assessore Provinciale ai Trasporti, dott. Mario Candido.
“L’Assemblea dei Soci della Sogas di tre giorni fa conferma i timori della presenza di un disegno destabilizzante sul futuro della S.p.A. e, di conseguenza, sull’aeroporto dello Stretto. Il “Tito Minniti” è una struttura strategica per il futuro della Provincia di Reggio e per l’area dello Stretto , territori fortemente penalizzati dal sistema di comunicazione nazionale sia stradale che ferroviario. Tutti, politica in primis, riconoscono l’importanza del potenziamento e della funzionalità dello scalo, poi, nella sostanza, ci si comporta da veri nemici dell’aeroporto. Gli enti, la politica, i partiti, insomma, fanno “melina”, mentre Lamezia Terme cresce, grazie ai contributi pubblici, e Crotone, nonostante la sua marginalità geografica, resiste. L’assetto societario, oggi, resta in piedi grazie alla Provincia di Reggio, sul cui bilancio pesa l’esistenza in vita della Sogas e, naturalmente, l’apertura dello scalo di Ravagnese”. L’assessore Candido prosegue: “Forse la gestione passata non è stata lungimirante ed oggi il maggiore azionista, la Provincia, si è dovuta fare carico di grosse responsabilità economiche per evitare lo scioglimento della società di gestione, conseguentemente, la chiusura dello scalo. L’attuale assetto della S.p.A. sta profondendo un grande sforzo a rimettere in moto un meccanismo teso ad appianare tutte le problematiche legate alla disfunzioni del passato, ma incontra grande difficoltà nei rapporti con gli altri soci - Regione Calabria, Comune di Reggio e Provincia di Messina - che danno la sensazione di non volerci stare senza aver il coraggio di affermarlo apertamente. Cosa si nasconde dietro questa strategia? Difficile ipotizzarlo. Tanto e vero che a tutt’oggi esistono grosse difficoltà a causa del mancato pagamento delle quote societarie da parte di tutti i soci. Se dovesse permanere tale situazione, pertanto, si rischia di provocare un danno irreversibile al trasporto aereo reggino o, peggio ancora, praticare l’eutanasia di una struttura che, con la cura avviata la scorsa estate, sta dimostrando di poter invertire la tendenza anche con la partecipazione di privati. Una cosa è certa: oggi, alcuni soci non solo non pagano le quote, dunque sono inadempienti oltre che assenti, ma pretendono di decidere sul futuro dello scalo. Siamo al paradosso”. L’Assessore della Giunta Raffa conclude: “ La Sogas, intanto, pesa sulle spalle della Provincia e della Camera di Commercio di Reggio. E gli altri? Senza investire un centesimo di euro, oltre a non pagare l’arretrato, pretendono di dettare condizioni che, sia dal punto di vista giuridico che politico, non hanno motivo di esistere”.