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"La 'ndrangheta non diventi un alibi", lo ha detto il presidente Raffa a Rosarno durante la visita della presidente della Camera Boldrini

“Il nostro è un territorio dai diritti negati, dove le persone si sentono più sudditi che cittadini”. E’ questo l’incipit dell’intervento che il Presidente della Provincia di Reggio Calabria ha fatto questa mattina a Rosarno nel corso della visita del presidente della Camera on. Laura Boldrini. Nel salutare la terza carica dello Stato, Giuseppe Raffa ha sostenuto che “è importante attirare l’attenzione di tutti, dello Stato e della politica in particolare, su questa parte geografica del Paese”. Soffermandosi sulle sofferenze del territorio ed esaltando l’impegno del Prefetto, delle forze dell’ordine, della magistratura e dei sindaci, il Presidente dell’Ente intermedio ha detto che “la ‘ndrangheta è uno dei mali storici della nostra terra e che nei confronti di questo fenomeno, forse, stiamo sbagliando metabolizzando il problema: la malavita c’è ed è pervasiva, preoccupante, però non deve diventare il presupposto rispetto al quale anche la politica, spesso a causa delle proprie inefficienze, usa come alibi. Non vogliamo alibi, ma essere protagonisti di un territorio in cui lo Stato – come dimostra la sua presenza, on. Boldrini- ci offre la possibilità di fare delle scelte in sintonia con i bisogni dei cittadini”.

Giuseppe Raffa ha poi fatto alcuni importanti esempi.  E si è chiesto: “Come si fa  a sentire lo Stato vicino quando, ad esempio,  si chiude   il carcere di Laureana di Borrello, uno degli esempi  positivi del sistema  giudiziario italiano?  Al di là dell’espiazione della pena, che  è giusto che  venga applicata nei confronti di chi  ha violato la legge,  il modello Laureana offriva  la reale possibilità di reinserimento sociale”. Ed ancora: “ Come  si può sopportare, sempre in tema di diritti negati, i gravi disagi nel settore della mobilità provocati da quasi vent’anni di lavori per l’ammodernamento della Salerno – Reggio Calabria? A causa di queste lungaggini,  due generazioni di giovani   sono state vittime di un impatto sociale drammatico che ha privato reali possibilità di sviluppo del territorio. I giovani vanno via da questa provincia, come dall’intera Calabria,  anche per la mancanza  di  servizi essenziali”. Raffa ha poi stigmatizzato la decisione di trasferire da Rosarno il centro anticrimine della Polizia di Stato: “Questo non è possibile. Capisco la spending review:  non parlo dell’abolizione delle province perché sembrerebbe una sorta di autodifesa.  Se la tempistica usata nella presentazione  del disegno di legge costituzionale  il Governo l’avesse adottata per altre scelte strategiche, come il lavoro e l’occupazione,  avremmo potuto affrontare meglio molti  problemi del territorio”.

Il Presidente della Provincia di Reggio Calabria  ha riservato “agli ultimi” un passaggio del suo intervento. “ A Rosarno – ha detto ancora -  sul problema degli immigrati,  le istituzioni locali si sono sostitute  allo Stato. Lo abbiamo fatto affrontando sacrifici economici impensabili che avremmo voluto condividere  con tanti ministri. Ma la loro presenza qui  è stata una bella passerella”. Non è mancato un passaggio su Gioia Tauro e il porto e prima di terminare, affrontando il momento di grande difficoltà  che stanno attraversando le aziende De Masi, con amarezza  Raffa ha  ribadito, come aveva fatto ieri in Consiglio provinciale,  “ che non è possibile  che un’azienda chiuda i battenti per crimini di Stato”.

 

a.l./

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