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Individuare dei sub ambiti provinciali per affrontare l'emergenza rifiuti. Lo propone il presidente Raffa per evitare la catastrofe ambientale

“La gestione organica e razionale dei rifiuti solidi urbani non può prescindere da una individuazione dei sub ambiti da costituirsi a livello provinciale” Lo afferma il presidente della Provincia di Reggio Giuseppe Raffa che sul problema ha scritto una lettera alla sua collega di Catanzaro Wanda Ferro, presidente regionale dell’UPI.

Individuare dei sub ambiti provinciali per  affrontare l'emergenza rifiuti. Lo propone il presidente Raffa per evitare la catastrofe ambientale

il presidente Raffa

Nella missiva viene chiesto un “incontro per definire una comune strategia tesa a superare l’emergenza che vive la Calabria e, soprattutto, per creare, di concerto con la Regione,  le condizioni per rendere efficiente il servizio, partendo dalla fattiva promozione della raccolta differenziata. Superfluo in questa sede – si legge -  evidenziare  la rilevante  funzione istituzionale  che l’ente Provincia deve esercitare. A ciò si aggiunga che l’introduzione del nuovo sistema di tariffazione (Tares) aggrava il costo a carico dei cittadini e che, inoltre, sono intuibili le difficoltà che i comuni (in particolare  quelli di piccole dimensioni) dovranno affrontare  per regolamentare quanto di loro competenza”.

“E’ inutile ribadirlo – dice Raffa in una dichiarazione rilasciata subito dopo  l’invio della lettera a Wanda Ferro -: la mia Amministrazione continua a restare a fianco dei sindaci  e dei lavoratori che, giornalmente,  si trovano ad affrontare  questa grave emergenza ambientale senza disporre di adeguati mezzi che di fatto vanificano impegno e risorse. Di questa catastrofe annunciata le prime vittime sono i cittadini che non possono fare altro che essere testimoni dell’impotenza delle amministrazioni locali”.

Giuseppe Raffa giudica fallimentari  i sedici anni di attività dell’ufficio del Commissario ambientale.  “Siamo contrari – precisa - a mantenere  una gestione commissariale  che ha evidenziato grossi limiti gestionali. Riteniamo, pertanto,  che la gestione dei rifiuti non può essere delegata a un commissario il quale, non conoscendo la realtà territoriale, spesso, si trova a dover gestire la sola emergenza, perdendo di vista la programmazione che ritengo elemento strategico. Ribadisco un dato di fondo: cioè l’importanza  di attribuire alle Province specifiche competenze con la costituzione di realtà di sotto ambito a cui affidare l’autonomia gestionale sulla raccolta dei rifiuti, con il contestuale avvio delle procedure per incentivare la differenziata. Quest’ultima è l’unica strada  da percorrere per uscire dall’attuale stato di emergenza. Il coinvolgimento dell’Unione Province Italiane, con l’appello rivolto alla presidente Wanda Ferro, si prefigge  di avviare una concreta e fattiva interlocuzione  con la Regione Calabria al fine riconoscere ed affidare alle singole Province la gestione  autonoma di questo settore”.

Il presidente Raffa, ricorda, infine, l’attività svolta dalla sua Amministrazione “  che sul fronte della raccolta differenziata fornisce  ai comuni  qualificata assistenza, anche  economica, per la costituzione di consorzi in aree omogenee ed attuare così  il ciclo completo. Il consorzio con capofila Villa San Giovanni è già un’importante realtà. Sta per partire il consorzio con capofila Bianco; abbiamo firmato un protocollo d’intesa per quello dell’area grecanica con capofila Montebello Ionico. In fase di perfezionamento è il consorzio dei 4 comuni dello Stilaro: Stilo, Bivongi, Pazzano e Monasterace. E non sono i soli, perché stiamo lavorando per analoghe iniziative con  le amministrazione comunali della Piana di Gioia Tauro. Tutto questo grazie alla Provincia che ha messo a disposizione dei sindaci  specifiche  professionalità interne all’Ente, oltre a garantire  una visione unitaria del sistema rifiuti in ambito provinciale che si prefigge di superare  logiche campanilistiche che su questo tema specifico, come dimostrano i fatti di un recente passato,  non giovano a nessuno. Da un’analisi  sulle infrastrutture che ruotano  attorno al sistema rifiuti che caratterizza il reggino si potrebbe puntare all’autosufficienza, garantendo in tal senso risposte dirette alle esigenze dei cittadini e ottenere   un maggiore  e più qualificato livello occupazionale”.

a.l./

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