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"ANCHE NEL 2014 PROSEGUIREMO NELL’IMPEGNO SINERGICO CON LE ISTITUZIONI TERRITORIALI E I CITTADINI”. L'AUGURIO DEL PRESIDENTE RAFFA

Ci siamo lasciati alle spalle un 2013 particolarmente difficile per la nostra realtà geografica che, analogamente a quanto avviene in tutto il Paese, ha dovuto fare i conti con gli effetti di un’economia globale portatrice di nuove povertà e di emarginazione sociale. I tanti sacrifici affrontati e quelli che ancora ci attendono, però, non devono farci diventare ostaggio della rassegnazione e del pessimismo che ci rubano la fiducia nei confronti delle istituzioni e, finanche, rendono difficile il dialogo all’interno della stessa comunità di appartenenza. Gli effetti della crisi economica mondiale scoppiata nel 2008, in particolare, qui da noi, hanno contribuito a ingrossare il bacino dei disoccupati e degli inoccupati, provocando la chiusura di piccole aziende commerciali, la cancellazione di laboratori artigianali, la crisi dei consumi, l’espulsione dal fragile sistema produttivo degli over 50. Sono cresciute così le diseguaglianze, la precarietà, la paura del futuro. In mancanza di dialogo sociale si rischia di fare prevalere la violenza, l’individualismo, la rissosità e vengono meno la solidarietà e il contributo alla pace.

La frenesia della società contemporanea fa aumentare  nel cittadino globale il  bisogno di speranze per un domani meno incerto.  Nonostante la crisi e le nuove povertà, le nostre comunità - in cui  sono ancora molto forti i legami familiari e radicato  il senso dell’appartenenza e della solidarietà - riescono  ad attutire gli effetti dell’emarginazione rispetto ad altre realtà geografiche  che da tempo ormai hanno perso questo capitale sociale.

I cittadini sono stanchi delle promesse e  degli impegni che la leadership politica assume quando chiede il consenso elettorale. La gente è disorientata e si fida poco  di una classe dirigente in parte  corrotta che si allontana sempre di più dal bene comune. Analogamente guarda con sospetto le banche, i mercati, impegnati  come sono nell’ incrementare la ricchezza  di quanti rappresentano il capitalismo finanziario.

Da produttori di beni, oggi siamo diventati consumatori: sudditi di un modello occidentale che ci rende tutti più poveri e che continua a smantellare  il sistema solidaristico  che si reggeva   anche sui vecchi modelli di produzione. Il liberismo lascia poco spazio alla solidarietà in un mondo  in cui la maggiore preoccupazione dei governi  sono le banche, le borse, mentre passa in secondo piano la condizione di milioni di famiglie  che non hanno da mangiare. “Se il denaro diventa il centro della nostra vita – ha detto Papa Francesco lo scorso autunno - ci afferra e noi perdiamo la nostra identità di essere umani”.

 I cittadini vivono con difficoltà e disorientamento anche  l’attuale periodo “d’interregno” in cui le vecchie regole che disciplinavano  il funzionamento dello Stato non producono più effetti, mentre le nuove tardano a venire, soprattutto  a causa della rissosità tra e all’interno delle formazioni politiche e  agli schiarimenti parlamentari.

Come rappresentanti dell’ ente Provincia, che  nostro malgrado continua ad essere svuotato di funzioni e risorse, ci sentiamo obbligati  a proseguire nell’impegno sinergico con le altre istituzioni territoriali e soprattutto con i cittadini. Al tempo stesso non smetteremo di svolgere  il  ruolo di  stimolo  nei confronti del Governo e del Parlamento, così come  verso la Regione: i primi   sono chiamati ad assumere provvedimenti per  una nuova condizione socio - economica del Mezzogiorno, la terza, invece, deve  dimostrare grande capacità  di programmazione soprattutto nell’investire le risorse dell’UE finalizzandole alla  modernizzazione strutturale della Calabria. 

 

Dr Giuseppe Raffa

Presidente della Provincia

 

 

 

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