Sul porto di Gioia Tauro non servono divisioni
“Il porto di Gioia Tauro sta morendo: la cassa integrazione e la conseguente disperazione dei lavoratori sono un segnale palese che evidenzia come i percorsi passati non sono stati virtuosi”. E’ questo il pensiero del Presidente della Provincia, per il quale a giorni l’Ente presenterà una proposta sul futuro dello scalo.
“Sul porto di Gioia Tauro non possiamo dividerci: questa struttura, infatti, deve essere la preoccupazione di tutti, innanzitutto della politica”. Un concetto che il Presidente della Provincia Giuseppe Raffa ha ribadito nel corso di un cordiale quanto proficuo colloquio con il sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi.
L’incontro, svoltosi questa mattina nella sede dell’Ente di via Foti, è servito a illustrare le risultanze del tavolo romano istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e per ribadite che “la nostra filosofia – ha detto Raffa - , il nostro concetto di base è coinvolgere il territorio: i sindaci, i sindacati e tutti gli altri attori protagonisti dello sviluppo socio – economico e renderli partecipi delle strategie da intraprendere per il rilancio delle attività portuali”.
Per il Presidente dell’Amministrazione provinciale “il porto di Gioia Tauro sta morendo: la cassa integrazione e la conseguente disperazione dei lavoratori sono un segnale palese che evidenzia come i percorsi del passato non sono stati virtuosi. Oggi, invece, abbiamo il dovere d’intervenire per raddrizzare la rotta, dare certezze ai lavoratori e concretezza al futuro di questa struttura: al retro porto, alla logistica e a quant’altro aiuti lo sviluppo economico e sociale del comprensorio e dell’intera provincia”. Il dott. Raffa ha spiegato al Sindaco di Rosarno la finalità della sua iniziativa.
“Ho sollecitato la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Dipartimento che si interessa delle aree di crisi, chiedendo un tavolo di concertazione per avere notizie sulle strategie che si intendono applicare in futuro e, al tempo stesso, far capire ai nostri interlocutori quali sono le istanze del territorio. Una richiesta istituzionalmente legittima e non certo finalizzata ad alimentare polemiche o provocare eventuali divisioni.
Siamo stati convocati – è sempre il dott. Raffa - dal dott. Di Loreto, responsabile per le aree di crisi, e, in quanto invitati, abbiamo preso parte al vertice”. Giuseppe Raffa ha parlato anche di strategia futura: “ Ci attiveremo con i sindaci affinché la prossima riunione romana venga allargata. Ma questa è una scelta che farà la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Noi vogliamo essere attori protagonisti, non comparse silenti. Per questo non arretreremo di un solo millimetro perché riteniamo che il futuro del porto di Gioia Tauro condiziona anche quello dell’intera provincia. A giorni presenteremo una nostra proposta sullo sviluppo di quest’area, che speriamo di migliorare con il confronto e il sostegno degli attori che operano sul territorio”.
a.l./