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Gateway di Gioia Tauro e i giochi di prestigio di Rfi, dura presa di posizione del presidente della Provincia Giuseppe Raffa

“ Gateway di Gioia Tauro e i giochi di prestigio di Rfi. Sulla complessa quanto strana vicenda, la politica, il sindacato, l’autorità portuale, l’imprenditoria e la società civile non possono non chiedersi perché le Ferrovie hanno deciso di disinteressarsi di Gioia Tauro e di investire al Nord. Eppure, l’importante infrastruttura, indispensabile per lo sviluppo del porto e dell’intera area industriale, era stata ritenuta prioritaria, aveva ottenuto il finanziamento e inserita nell’ APQ con la Regione Calabria”. E’ quanto afferma il Presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa. Per il Presidente, “i proclami di allora fanno pendant con il silenzio sul disimpegno di oggi. Contro il quale si è levata solo la voce dei sindacati che, nei giorni scorsi, hanno denunciato la nuova strategia avviata da Rete Ferroviaria Italiana nel corso del VII Comitato di Sorveglianza POR Calabria – FERS.

E’ giunto il momento  di mettere da parte  il vezzo di piangersi addosso, di sentirci  vittime  predestinate  imputando  agli altri, sempre e comunque, le scelte negative  che si ripercuotono sul mancato sviluppo della nostra terra . Le parole e la falsa indignazione non ci aiuteranno certo a recuperare i 40 milioni di euro  a suo tempo destinati alla realizzazione del gateway.  Questa volta no, non siamo disposti ad accettare supinamente  e con rassegnazione  decisioni che influiranno negativamente sullo sviluppo del nostro territorio. Per questo – continua Raffa - avvieremo tutte le iniziative, di lotta e di controllo,  che si renderanno necessarie per non togliere la speranza alle nuove generazioni di una Calabria che, come negli anni più difficili dello scorso secolo, è diventata terra d’emigrazione, soprattutto giovanile.  Saremo determinati: non faremo sconti a nessuno, né agli amici  né agli avversari, perché  il futuro del reggino passa anche attraverso  lo sviluppo del porto di Gioia Tauro e di tutte le altre iniziative  che dal semplice transhipment  lo trasformino  in catalizzatore di investimenti e  di occasioni occupazionali”.  Il Presidente della Provincia si pone alcune domande: “Ci chiediamo innanzitutto se l’annuncio del disimpegno non sia una bomba ad orologeria la cui presenza non la conoscevano solo i vertici di Rfi.  Se qualcuno sapeva o, semplicemente sospettava, perché è rimasto in silenzio? Alle innumerevoli  riunioni svoltesi al Ministero delle Infrastrutture è stato mai sollevato  qualche dubbio? O questa infausta decisione è riconducibile alle incapacità calabresi? I reggini pretendono risposte certe e immediate. Accerteremo anche questa circostanza per poi denunciarla all’opinione pubblica a cui spetta il compito di  trarre le conseguenze”.  

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