Il presidente Raffa e gli studenti del "Severi" di Gioia Tauro: esempio di comunicazione chiara e obiettiva.
Giuseppe Raffa, presidente della Provincia, e gli studenti del “Francesco Severi” di Gioia Tauro sono stati protagonisti di un incontro in cui la semplicità e la chiarezza del linguaggio hanno segnato un corretto modo di comunicare. Messaggi, quelli del Presidente, sfrondati dal politichese che disorienta l’opinione pubblica pur di ottenere il consenso. Sia alle domande semplici dei ragazzi sia a quelle più impegnate dei docenti, il Presidente ha fornito elementi chiari e, soprattutto, esaurienti rispetto alla problematica strutturale della scuola o ad argomenti di grande attualità: dall’emergenza ambientale alla raccolta differenziata, dal rigassificatore ( soprattutto in termini di tutela della salute dei cittadini) alla viabilità, dalla formazione alle aspettative delle giovani generazioni.
In un auditorium affollato, il presidente Raffa - con accanto il preside della scuola Pino Gelardi, il consigliere Rocco Sciarrone ed in sala l’altro rappresentante della Piana in seno all’Assise dell’Ente di palazzo Foti Raffaele D’Agostino (tutti intervenuti al dibattito)- non si è sottratto alle domande degli studenti. La partecipazione è stata un altro importante elemento della visita all’Istituto “Severi”, conclusasi con la ricognizione di alcuni locali, in particolare della palestra che, nei propositi del Presidente, necessita di un intervento di ristrutturazione e di messa a norma dell’impiantistica. La presenza di Giuseppe Raffa, al di là del ruolo politico –istituzionale - si è caratterizzata altresì in un momento pedagogico di supporto alle finalità della scuola. “Per dare concretezza a quello che diciamo – ha sostenuto Raffa a margine dell’incontro - abbiamo il dovere di seguire le esigenze dei ragazzi fornendo chiarimenti su tutti i loro dubbi. Il dibattito ha permesso ai partecipanti all’assemblea di sottopormi temi del vivere quotidiano: sia rispetto al loro status di studenti, sia come cittadini preoccupati del futuro. Assieme, infatti, abbiamo parlato di occupazione, di scuola, di sviluppo del territorio, di partecipazione, della necessità di rivendicare con forza i diritti dei cittadini per vivere in libertà, serenità e con chiare prospettive occupazionali. Ho spiegato loro che in una democrazia partecipata la protesta è importante, ma non bisogna lasciarsi prendere la mano dal dissenso che non risulti accompagnato dalla conoscenza . Perché su alcuni temi, ad esempio i rifiuti, è importante che i cittadini ( dagli studenti ai pensionati) conoscano il sistema: da quello che non va a quello che è stato fatto, dalle competenze agli errori del passato”.
a.l./