Definizione degli interventi di messa in sicurezza delle fiumare, il presidente Giuseppe Raffa replica al suo predecessore Giuseppe Morabilto
“Non appartiene alla mia formazione culturale negare i meriti altrui o appropriarmi di riconoscimenti che una puntuale e obiettiva storiografia saprà attribuire agli artefici di un determinato momento politico. La maggior parte dei reggini, già da un pezzo, l’ha capito: per questo mi ha accordato il consenso per insediarmi alla guida di un ente importante come la Provincia di Reggio Calabria. Nessuno, dunque, vuole misconoscere all’avvocato Giuseppe Morabito le virtù dell’attività amministrativa svolta durante la sua illuminata presidenza alla guida dell’Ente di cui, ancora oggi, lo vede artefice politico, anche se con un ruolo diverso".
"La regola, però, vale anche per il mio predecessore che non può far finta di niente su decisioni amministrative assunte ex novo o nella continuità del lavoro iniziato da altri. Non è certo incredibile, oppure un’usurpazione di meriti, l’aver definito la messa in sicurezza dei torrenti che attraversano il territorio provinciale rispetto ad un programma iniziato in precedenza e non concluso per motivazioni di diversa natura che, francamente, non ho alcun motivo di analizzare. Quello che invece sorprende sono la stizzita replica e le precisazioni dell’avvocato Morabito, con “a latere” chiose giornalistiche, chissà quanto disinteressate, e, comunque, prive della necessaria quanto obbligatoria imparzialità. Nonostante il suo aplomb inglese, il mio predecessore insiste in inutili quanto strumentali distinguo che, nei fatti, non fanno altro che creare confusione nei cittadini contribuendo ad aumentare la loro distanza dalle Istituzioni provocata dal qualunquismo e dai litigi della politica. Nell’incipit del comunicato usurpatore diramato dalla Provincia nei giorni scorsi si legge: ‘ Interventi per oltre diciassette milioni di euro finalizzati al ripristino dell’officiosità idraulica dei corsi d’acqua sono stati definiti dall’Amministrazione provinciale in attuazione dell’ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri 3741 del 2009’. Il termine ‘definiti’ non è certo sinonimo di programmati. Peccato che un linguista come l’avvocato Morabito sia rimasto abbagliato dall’idea che qualcuno volesse rubargli chissà quale riconoscimento, peraltro riferito ad un iter mai conclusosi nonostante, come scrive lo stesso interessato, sia stato avviato due anni fa. In un momento di grande difficoltà economica e occupazionale che ha portato al limite di rottura la già fragile coesione sociale credo che ben altri argomenti andrebbero affrontati per avviare un dibattito serio e approfondito sui tanti temi che interessano la collettività”.
GIUSEPPE RAFFA