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Carcere di Laureana di Borrello, il presidente Raffa chiede il coinvolgimento dei deputati calabresi

Dopo la seduta del Consiglio provinciale “aperto” alla partecipazione delle forze politiche e sociali sulla chiusura dell’Istituto di pena “Luigi Daga” di Laureana di Borrello, il presidente della Provincia Giuseppe Raffa ha scritto ai parlamentari calabresi chiedendo loro di farsi promotori di un incontro con il direttore generale del Dap. Con l’iniziativa, Raffa adempie all’ impegno assunto lunedì scorso durante i lavori del Consesso provinciale, svoltosi nell’aula consiliare di Laureana.

Carcere di Laureana di Borrello, il presidente Raffa chiede il coinvolgimento dei deputati calabresi

un momento della riunione del Consiglio

 Nella lettera,  il Presidente evidenzia che “la decisione di interrompere un importante esperimento di riabilitazione sociale, unico modello carcerario in Italia e, forse, in Europa, ha provocato la giusta indignazione della gente del posto, della Piana di Gioia Tauro e dell’intera provincia di Reggio Calabria che, facendosi interprete anche della delusione della popolazione carceraria, ha  intrapreso una grande battaglia di civiltà alla quale si sono unite le istituzioni locali, in primis  l’Amministrazione che presiedo. Difficile capire –scrive Raffa ai parlamentari calabresi -  i motivi che hanno spinto il Dap ad assumere una così drastica decisione che, francamente, non è condivisibile sia rispetto al diritto costituzionalmente garantito dell’umanizzazione della pena, sia perché la struttura carceraria ha sempre avuto un forte legame con il territorio, le sue realtà sociali e imprenditoriali. Gli attori che sostengono e stanno portando avanti la civile protesta  sono  determinati a far giungere il loro dissenso fino alla Capitale  a sostegno della loro opposizione  alla chiusura del “Daga”  in modo da far capire ai vertici del Dap le ragioni sulle quali si fonda la richiesta della riapertura di questo speciale carcere. Come le popolazioni interessate e gli altri attori socio- politici del territorio,  anche l’Amministrazione provinciale crede che la sede romana sia la più idonea a chiarire la vera motivazione che ha determinato la chiusura e se esistano le reali condizioni per capovolgere una così assurda e anacronistica decisione.  Consapevole -  si legge ancora nella lettera alla deputazione della nostra Regione -  del mandato conferitomi dalle forze politiche e sociali che sono state protagoniste nel Consiglio Provinciale ‘aperto’,  Le chiedo, gentile Onorevole,  nell’interesse dei reggini di cui Lei è espressione democratica, un suo autorevole intervento per agevolare  lo svolgimento di una riunione  con il direttore generale del Dap. Certo della Sua sensibilità e, ovviamente, della condivisione di questa protesta di civiltà – conclude il Presidente della Provincia -  resto in attesa di conoscere le iniziative che  Lei, assieme ai suoi colleghi parlamentari, assumerà a sostegno delle ragioni di quanti ritengono ingiusta e strumentale  la chiusura del “Daga”.

a.l./

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