Definita la bozza di Riforma della Legge Regionale sulle minoranze linguistiche (l.r. 15/2003)
PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA: FATTI SALVI I DIRITTI DI UNDICI COMUNI DELL’AREA GRECANICA. - Accolte le tesi dell’Assessore Provinciale Mario Candido a tutela degli enti a rischio esclusione
L’Assessore Provinciale Mario Candido, in qualità di delegato alla tutela delle Minoranze Linguistiche, esprime soddisfazione per l’avvenuto accoglimento delle tesi proposte in sede di Comitato Ristretto per la modifica della Legge Regionale 15/2003. La bozza contenente i principi del nuovo disegno di legge infatti all’art. 1 comma 1 vede sostanzialmente accolta l’istanza formulata dall’Assessore Provinciale Mario Candido eliminando di fatto l’originaria previsione dell’Allegato A e facendo unicamente riferimento alle già esistenti previsioni normative in materia ex legge 482/1999.
“In sede di riunioni del Comitato Ristretto – dichiara l’Assessore Mario Candido - in sintonia con il Presidente Raffa ci siamo battuti fortemente dissentendo sulle originarie previsioni dell’Allegato A della Legge, ovvero quello contenente l’elenco delle Comunità alloglotte nel quale venivano di fatto esclusi ben undici sui sedici Comuni attualmente riconosciuti. Ripetutamente abbiamo evidenziato come la bozza originaria della legge non tenesse conto del numero dei comuni delle aree minoritarie riconosciuti dai consigli provinciali, con il rischio di veder esclusi ben 11 Comuni già ricompresi nella delimitazione territoriale approvata dalla Provincia”.
“Nonostante in un primo momento pareva che le perplessità ed il diniego espresso dal sottoscritto non venissero presi in debita considerazione dal Comitato Ristretto – prosegue Candido – non abbiamo desistito e, come Provincia di Reggio Calabria, abbiamo inteso perseverare a tutela degli undici Comuni che rischiavano di rimanere esclusi. Così ho formalmente e ufficialmente chiesto all’Assessore Regionale Mario Caligiuri di intervenire per eliminare dal testo della bozza di legge all’art.1 della stessa la dicitura “riconoscendo le comunità alloglotte dei comuni elencati nella tabella A” (come di fatto accaduto!) sostituendola con una ben più coerente previsione espressa nella seguente dicitura “riconoscendo le comunità alloglotte dei comuni per come previsto dall’Art. 3 comma 1 dela Legge 482/1999 e al D.P.R. n.345 del 2 maggio 2001, art. 1 comma 3”.
“Una tesi che è stata finalmente accolta nella nuova normativa per la tutela delle minoranze calabresi, almeno secondo quanto riportata nella bozza finale contenente i principi del disegno di legge per come licenziata dall’ultima riunione del Comitato Ristretto, il 2 agosto u.s.. Una riforma di legge regionale che, preservando gli aspetti principali del vecchio impianto normativo attualmente vigente, vedrà oggi la Regione Calabria dare vita ad uno strumento che possa essere utile a reperire dei fondi nazionali, comunitari e regionali nonché a favorire realmente il recupero e il mantenimento delle proprie identità culturali delle minoranze e lo sviluppo del territorio”.